Da una parte, una misteriosa ragazza asiatica, di nome Mei, arrivata a Roma in cerca della sorella scomparsa.
Una ragazza particolare, che parla italiano, ma capisce il romano.
Dall’altra, il cuoco Marcello e sua mamma Lorena, che portano avanti il ristorante di famiglia tra gli incombenti debiti del padre Alfredo, fuggito con un’altra donna. Quando i loro destini si incrociano, Marcello e Mei combattono –
in stile “Kill Bill” – antichi pregiudizi culturali e terribili nemici, tra cui un Marco Giallini che ricorda il Mr. Wolf di Harvey Keitell de “Le iene”. Si tratta di un’avventura in cui non mancano combattimenti, scontri con coltelli affilati e lotte corpo corpo, mentre personaggi si perdono dentro un lato inaspettato della città, fatto di persone senza scrupoli, criminali, assassini, pregiudizi e diversità. “La città proibita” è un’opera che sembra collocarsi come ennesimo tassello di un puzzle che Gabriele Marinetti sta piano piano componendo. Dopo un inadeguato supereroe di borgata, istrionico e affascinante, e dopo il circo Mezzapiotta di “Freaks Out”, ambientato nel 1943, prosegue questo filone narrativo in cui fantasia e realtà action si mescolano al fine di mandare un messaggio. È una storia di come si possano superare le barriere, anche grazie a un’amicizia che, magari, non sarebbe neanche nata se entrambi i due personaggi non si fossero trovati in difficoltà e avessero avuto bisogno di un aiuto reciproco.
Un film in cui le atmosfere alla Tarantino e l’animo borgataro si incontrano e si alleano per combattere l’odio e vendicare l’amore
Regia: Gabriele Mainetti
Cast: Enrico Borello, Yaxi Liu, Marco Giallini, Sabrina Ferilli, Chunyu Shanshan, Luca Zingaretti, Sheena Hao, Daniela Glasgow
Genere: Azione, Commedia
Distribuzione: PiperFilm