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LE ASSAGGIATRICI

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Sopravvivenza e sacrificio. Una storia che, tratta dalle pagine dell’omonimo romanzo di Rosella Postorino, è destinata ad avere un grande successo internazionale

Il mio corpo aveva assorbito il cibo del Führer, il cibo del Führer mi circolava nel sangue. Hitler era salvo. Io avevo di nuovo fame”. Si tratta di una delle frasi più note del romanzo Le assaggiatrici di Rosella Postorino, Vincitore del Premio Campiello 2018, edito da Feltrinelli, che il regista Silvio Soldini (Pane e tulipani, Cosa voglio di più e Il colore nascosto delle cose) dirige per il grande schermo.
La storia riportata ne Le assaggiatrici, in anteprima come film d’apertura del Bif&st di Bari, ha riscosso un notevole interesse internazionale. Siamo nell’autunno 1943. La giovane Rosa, in fuga da Berlino colpita dai bombardamenti, raggiunge un piccolo paese isolato vicino al confine orientale. Qui è dove vivono i suoceri e dove il marito, impegnato al fronte, le ha scritto di rifugiarsi in attesa del suo ritorno.
Rosa scopre subito che il villaggio, apparentemente tranquillo, nasconde un segreto: all’interno della foresta con cui confina, Hitler ha il suo quartier generale, la Tana del Lupo. Il Führer vede nemici dappertutto, essere avvelenato è la sua ossessione. Una mattina all’alba Rosa viene prelevata, assieme ad altre giovani donne del villaggio, per assaggiare i cibi cucinati per lui. Divise tra la paura di morire e la fame, le assaggiatrici stringeranno tra loro alleanze, amicizie e patti segreti. Rosa, la berlinese, fatica a farsi accettare. Ma quando finalmente vince la diffidenza verso di lei, accade qualcosa che la farà sentire in colpa. Un ufficiale delle SS, contro ogni razionalità e a dispetto di sé stessa, risveglia in lei l’amore. O forse il semplice bisogno di sentirsi viva, nonostante tutto.
Quando è uscita la notizia che Le assaggiatrici sarebbe diventato un film per il cinema, la scrittrice ha così commentato: “Sono molto curiosa di vedere la mia Rosa Sauer in carne e ossa, è sempre entusiasmante quando una storia prende corpo in una forma diversa”. La storia prende spunto dalla vicenda di Margot Wölk, che nel 2012, all’età di 95 anni, alla fine della sua vita, ha confessato di essere stata da giovane un’assaggiatrice di Hitler.
La donna, insieme ad altre coetanee, doveva ogni giorno e per tre volte al giorno, sfiorare la morte per accertarsi che quel cibo non fosse avvelenato.
Margot Wölk è l’unica tra loro ad essere sopravvissuta alla fine della guerra.

PAURA E AMORE, DOLORE E DESIDERIO.
TUTTO IL NECESSARIO PER RESTARE UMANI.
AL CINEMA LA VICENDA DI MARGOT WÖLK E DELLE ALTRE. LE GIOVANI ASSAGGIATRICI DEI PASTI DI ADOLF HITLER

Regia: Silvio Soldini
Cast: Elisa Schlott, Max Riemelt, Alma Hasun, Emma Falck, Olga von Luckwald, Thea Rasche, Berit Vander, Kriemhild Hamann
Genere: Drammatico
Distribuzione: Vision Distribution

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