Edizione ricca di emozioni e un red carpet color champagne per una cerimonia che vuole strenuamente rivoluzionarsi
E così, come era stato ampiamente scritto nelle settimane scorse, a sbancare la serata è stato Everything Everywhere All At Once, film fantasmagorico sul multiverso e sulle vicende sentimentali di una famiglia di immigrati cinesi negli Stati Uniti. Rivelazione di questa stagione cinematografica firmato dal visionario duo The Daniels, al secolo Daniel Kwan e Daniel Scheinert, porta a casa ben 7 Oscar. La pellicola è stata premiata nelle categorie principali:
Miglior film, Miglior regia, Miglior attrice protagonista, Miglior attore non protagonista, Miglior attrice non protagonista, Miglior sceneggiatura originale, e Miglior montaggio
La vittoria a miglior film e in altre sei categorie è qualcosa di davvero eclatante per una produzione indipendente dal budget relativamente basso che però è arrivata a guadagnare quasi 110 milioni di dollari in tutto il mondo.
Michelle Yeoh vince come Miglior attrice protagonista per la sua interpretazione in Everything Everywhere AlI At Once. È la prima attrice asiatica a vincere l’Oscar nella storia del cinema come migliore attrice protagonista.
Brendan Fraser ha vinto il premio come Miglior attore per The Whale. “Ho iniziato trent’anni fa a fare film e non sempre le cose sono andate come dovevano. Ora sono qui. Ritornare in superficie non e’ facile ma ce l’ho fatta, ci sono persone che me l’hanno permesso, i miei figli” ha detto emozionato.
Ke Huy Quan ha vinto il premio come Miglior attore non protagonista in Everything Everywhere All At Once. Commosso, l’attore ha baciato la statuetta e ha ricordato il suo viaggio cominciato su una barca e in un campo profughi
Grandi emozioni per Jamie Lee Curtis che a 64 anni ha vinto la sua prima statuetta,
conquista il premio come Miglior attrice non protagonista in Everything Everywhere All At Once
Lady Gaga stupisce ancora una volta, Dopo aver lasciato in sospeso la conferma della propria partecipazione agli Oscar 2023. si è esibita sulle note di Hold my hand, colonna sonora di Top Gun: Maverick, con cui era candidata come Migliore canzone originale. Una performance insolita e inaspettata, che ha lasciato stupiti i presenti al Dolby Theatre di Los Angeles, ma anche il pubblico a casa.
Delusione per l’Italia: Le pupille di Alice Rohrwacher non ce la fa a conquistare il premio per il miglior cortometraggio in cui vince An Irish Goodbye, e niente da fare neanche per Aldo Signoretti, candidato per il miglior trucco di Elvis, categoria nella quale l’Oscar va alla trasformazione della balena di The Whale.
QUI, tutti i film e gli artisti candidati e chi ha portato a casa la statuetta
Migliori film: Everything everywhere all at once
Migliore regia: Daniel Kwan, Daniel Scheinert per Everything everywhere all at once
Migliore attore non protagonista: Ke Huy Quan per Everything everywhere all at once
Migliore attrice non protagonista: Jamie Lee Curtis per Everything everywhere all at once
Miglior film d’animazione: Pinocchio di Guillermo del Toro
Migliore canzone: Naatu Naatu da Rrr
Miglior cortometraggio: An Irish goodbye
Migliori effetti visivi: Avatar: La via dell’acqua