Ambientato nell’America degli anni Venti, il dramma poliziesco ricostruisce una delle pagine più sanguinose della storia americana
Dopo il trionfo di pubblico e critica all’ultimo Festival di Cannes, esce finalmente nelle sale italiane Killers of the Flower Moon, l’ultimo film diretto dal grandissimo Martin Scorsese. E con protagonisti Leonardo DiCaprio e Robert De Niro.
Tratto dal romanzo Gli assassini della terra rossa (Corbaccio Editore) scritto da David Grann e uscito nel 2017, è ambientato nell’Oklahoma degli anni Venti, precisamente a Osage Nation, dopo che in quella zona furono scoperti grandi giacimenti di petrolio. Proprietari di alcuni appezzamenti di terra ricchissimi di oro nero, questi nativi americani vengono uccisi uno a uno da un complotto ordito dall’allevatore William Hale (Robert De Niro).
Sulle vittime arriva a indagare la neonata FBI, che svelerà un’agghiacciante cospirazione e i responsabili di uno dei crimini più mostruosi della storia americana. A dare manforte alle forze di polizia c’è Ernest Burkhart (Leonardo DiCaprio), nipote del temutissimo Hale e sposato con una donna indiana di Osage, interpretata daLily Gladstone.
La vera storia del massacro degli Osage
Gli omicidi degli indiani Osage avvennero nella contea dell’Oklahoma durante gli anni Dieci – Trenta del secolo scorso. I giornali, all’epoca, descrissero il periodo come il “Regno del Terrore”, per il numero di omicidi irrisolti. Si dice che più di sessanta ricchi nativi americani purosangue furono uccisi. Ma secondo indagini recenti il bilancio dei morti potrebbe arrivare a un centinaio.
La maggior parte degli omicidi furono commessi allo scopo di impossessarsi della terra e della ricchezza dei membri di Osage, la cui terra produceva molto petrolio. Le indagini delle forze dell’ordine hanno rivelato una vasta corruzione tra i funzionari locali, e la maggior parte degli omicidi non furono perseguiti.
Tuttavia, alcune delle persone coinvolte furono giudicate colpevoli e condannate. Tra loro William Hale, il personaggio interpretato da Robert De Niro. Arrestato nel 1926, Hale venne condannato all’ergastolo, grazie alla testimonianza del nipote Ernest. Circa vent’anni dopo, a Hale vennero concessi gli arresti domiciliari. Dopo un lungo periodo in una casa di riposo, è morto nel 1962.
Il popolo Osage acquistò la propria riserva in Oklahoma dove era stato costretto a ricollocarsi dopo aver lasciato il Kansas, intorno al 1870. Gli Osage sono stati gli unici nativi americani ad aver acquistato la loro riserva con i propri soldi. Intorno al 1890 fu scoperto il petrolio nella riserva degli Osage. I diritti minerari dovevano essere condivisi dall’intera Nazione Osage.
Lily Gladstone, l’attrice nativa americana che ha conquistato Scorsese
Nata in Montana nel 1986, cresce nella riserva indiana della Blackfeet Nation, fino agli 11 anni. Nei primi cinque vive in una capanna di tronchi, con una stufa a legna. I genitori, di origine Blackfeet e Nimíipuu, la spingono fin da piccola a frequentare dei corsi di teatro poi, dopo il liceo, a trasferirsi a Missoula. Il debutto al cinema è nel 2012 con Jimmy P. diretto da Arnaud Desplechin. Poi l’incontro che le cambierà la vita: quello con la regista americana Kelly Reichardt che nel 2016 le affida una parte nel film Certain Women accanto a Kristen Stewart e Laura Dern. E poi nel 2019 un piccolo ruolo in First Cow.
Nell’agosto del 2020, in piena pandemia, l’assenza di prospettive la portano a immaginare un cambio radicale di vita. Come ha raccontato a The Hollywood Reporter, decide di iscriversi a un corso online di analisi dati applicato all’apicultura. Ma, mentre è davanti al computer in procinto di procedere con il pagamento, riceve un alert di Gmail che le comunica l’arrivo di un messaggio di… Martin Scorsese. Il grande regista vuole assolutamente un incontro Zoom con lei per parlarle del ruolo di Mollie in Killers of the Flower Moon. E il resto è storia recente.